PRENDERSI CURA DI SE' significa riconoscere - oltre allo stato di sofferenza e disagio - la necessità di un aiuto esterno, di fronte alla fatica di trovare da soli una risposta funzionale alle proprie difficoltà. RICHIEDERE UN SUPPORTO PSICOLOGICO è quindi la prima risorsa che abbiamo e che possiamo mettere in campo.

COME? DOVE? CON CHI? NELLA RELAZIONE TERAPEUTICA, IN QUELLO SPAZIO E TEMPO DEDICATO E PERSONALE:

poter dire le difficoltà, poter esprimere la propria sofferenza e lasciare emergere quello che sentiamo come dissonante e disallineato rispetto alle nostre necessità e che per questo ci porta lontano da uno stato di soddisfazione, serenità e benessere. 

In uno spazio e in un tempo protetto e personale - quale la relazione terapeutica - si lavora insieme per riconoscere i bisogni di fondo, tante volte non riconosciuti o  non espressi, raccontare i vissuti e gli stati emotivi, anch'essi spesso poco ascoltati o difficili da gestire, e trovare di qui delle nuove vie per esprimersi, riconoscere e utilizzare le risorse che si hanno e individuare risposte più adeguate e funzionali 

per noi e per gli altri.

PER RICHIEDERE INFORMAZIONI O FISSARE UN APPUNTAMENTO 

VAI ALLA SEZIONE CONTATTI

Le Aree di lavoro

Cerchi e Spazi ha l'obiettivo di fornire diversi servizi di supporto psicologico alla persona

Valutazione e trattamento delle difficoltà di ADULTI E COPPIE

Sostegno e supporto di ADOLESCENTI E GIOVANI ADULTI

Area WORK dedicata alla gestione delle difficoltà in ambito lavorativo

LA CONSULENZA PSICOLOGICA

La dott.ssa Anna G. Vailati riceve presso:

Centro Medico Monterosa

Milano, Via Monte Rosa 3 - MM Buonarroti

Policentro Pediatrico e Donna
Milano, Via Leopardi 8 - MM Cadorna

Online

qualora fosse ritenuta la modalità più funzionale o preferenziale

PER RICHIEDERE UN APPUNTAMENTO vai alla sezione CONTATTI

IL PRIMO CONTATTO CON LO PSICOLOGO: quella faticosa prima chiamata

Dubbi e preoccupazioni rispetto alla richiesta di aiuto. Che nominativo scelgo? Poi, cosa accadrà? Sarà un percorso lungo?

(Per chi è già paziente presso il Policentro Pediatrico e Donna è previsto uno sconto del 10% sul primo colloquio per il mese di Gennaio 2021)


8 marzo 2023

Alla Donna, spesso concentrata sulla cura dell’Altro, o attenta a cogliere lo sguardo che arriva dall’Altro - dal partner o dalla società - per non deludere o per essere abbastanza, va forse ricordata l’importanza di riservare uno sguardo attento e benevolo in primo luogo verso se stessa. Perché anche quando quello sguardo c’è è per lo più uno sguardo insicuro e giudicante.


Alle Donne, che troppo spesso dimenticano che occuparsi e prendersi cura di Sé è un movimento sano e vitale, va ricordato di preservare il proprio benessere psicologico, di non trascurare la salute mentale di cui spesso ci si occupa solo al punto in cui è manifesta la crisi.

L'invito è allora quello di pre-occuparsi di sé, di valorizzare le proprie sensazioni, raccogliere il disagio quando lo si avverte e curare sè nello stesso modo in cui si cura l’Altro: con amore.


Colloqui psicologici e psicoterapie: appuntamenti più facili da prenotare tramite Doctolib

Colloqui presso il Centro Medico Monterosa oppure Online

Perchè accedere al Supporto Psicologico deve essere facile

FARE RETE permette a molti di avvicinarsi al supporto psicologico:

"Grazie @PolicentroPediatricoeDonna perchè questa nostra collaborazione rende possibile, e a volte più semplice, avvicinarsi all'aiuto psicologico, che significa prendersi cura di sè."

"Noi, che eravamo travolti dal Fare, in questo stato di fermo “obbligato” ci siamo trovati costretti a Stare e a Sentire."

Ci sembra molto interessante questa lettura della nostra psicologa-psicoterapeuta Anna Vailati con riferimento a ciò che ha notato nel periodo di pandemia. E continua: "Questo trovarsi fermi ha concesso ad alcuni quello spazio e quel tempo utili per accorgersi di tante dimensioni spesso trascurate, apprezzandole e valorizzandole di più; per altri questo Stare e Sentire ha significato fare i conti necessariamente e senza scappatoie con situazioni difficili, irrisolte, non funzionali, dolorose. Oggi queste situazioni richiedono uno spazio e un ascolto, una comprensione e una risoluzione. Ecco perché è quanto mai importante che ci sia, pronto, un servizio di ascolto, accoglienza e supporto psicologico.”


Policentro Pediatrico e Donna, Via Leopardi 8, 20123 Milano

#policentrodonna #policentropediatrico #sostegnopsicologico #supportopsicologico


Chi guida il gioco (della nostra vita)?

Molto spesso la sensazione che individui, o coppie, mi riportano è quella di sentirsi incastrati, bloccati da situazioni ormai cristallizzate, se non cronicizzate, impotenti, impossibilitati a cambiare; a ciò segue un atteggiamento di rinuncia, quel lasciare andare e permettere alle condizioni esterne di continuare a dare forma alle proprie vite, in un adattamento passivo e rassegnato.

Questo ricorda un movimento inerziale, che procede da sé, senza intenzionalità né desiderata, senza freni né spinte, senza scelte partecipate.


Ma siamo sicuri di non poter recuperare un ruolo attivo in ciò che ci accade? Siamo sicuri di non avere un potere e un margine di scelta, uno spazio, anche piccolo, di movimento? Siamo sicuri di non avere un potenziale che, con la giusta leva, può esprimersi e realizzare?

O, piuttosto, abbiamo paura, siamo stanchi, sfiduciati, non ci sentiamo capaci abbastanza, attrezzati, sostenuti, meritevoli magari?

Proviamo a pensare a quale leva è in azione, quale non riusciamo ad utilizzare, e quali freni sono inseriti che non ci permettono di recuperare quello spazio di potere, che pur ci è dato, e di farne qualcosa, o, ancora meglio, di sfruttarlo tutto e sempre.


Occorre innescare un processo volto a riappropriarsi di quello spazio potenziale e ripensare quindi alla propria vita come a un campo di scelte in cui siamo noi a poter e dover intervenire, a volte anche a gamba tesa, per dare agli eventi il flusso che noi desideriamo. Il lavoro con molti pazienti, individui e coppie, si orienta tante volte in questa direzione, attivando un senso di possibilità in sostituzione all'impotenza, che ci permetta di pensare “io posso scegliere”, anche in questa condizione o nonostante questa condizione io posso scegliere, magari non posso scegliere cosa ma potrò decidere come e quanto quel che accade influenzerà la mia vita. Infatti anche quando qualcosa ci “capita”, perché certamente il destino ci fa incontrare situazioni ed eventi che nelle nostre mani non sono, il modo in cui questi eventi intervengono nelle nostre vite, l’impatto e la potenza, costruttiva o distruttiva, siamo noi a deciderlo, a influenzarlo: se certe situazioni andranno ad inserirsi dolcemente o a dominare prepotentemente la nostra vita siamo noi a determinarlo, non è dato.


Qui, in quello spazio, ci dobbiamo giocare, al meglio, la nostra partita.

L'APPUNTAMENTO: 30 ottobre 2021

30 OTTOBRE 2021IL CERCHIO DELLE DONNE Aspetti emotivi e psicologici dell’infertilità e del percorso di fecondazione assistita.

Strada per un sogno Onlus organizza a Milano presso lo Spazio Cantoni via Giovanni Cantoni 7 un incontro gratuito, aperto a chi è già mamma e a chi desidera diventarlo.

Per iscrizioni inviare una mail a: [email protected] indicando nome, cognome, recapito telefonico e se muniti di green pass.

INTERVIENE:

Dr.ssa Anna Vailati psicologa e psicoterapeuta

MODERA:

Stefania Tosca co-fondatrice e Vice Presodente di Strada per un sogno Onlus

PARTECIPANO:

Sara Cianci Assistente Sanitaria Consultorio di Varese

Barbara Davighi Counselor


BACK TO…(a different) LIFE! CHI SIAMO OGGI?

Dopo questo lungo tempo in cui la pandemia ha interrotto bruscamente il flusso delle nostre vite ci stiamo oggi riaffacciando al mondo.

MA…cosa troviamo FUORI? E NOI come siamo cambiati? Chi siamo oggi? Cosa cerchiamo nella RELAZIONE con l’altro?


Sono emerse alcune vulnerabilità, si sono accentuate alcune nostre parti più fragili e relazioni già prima faticose sono oggi fortemente disfunzionali.

Possiamo ritrovarci diversi, portatori di desideri, bisogni e paure che prima non ci appartenevano, e 

per questo sentirci spaesati, a DISAGIO, in uno stato di INSODDISFAZIONE o addirittura di importante SOFFERENZA.


Il SOSTEGNO PSICOLOGICO è lo strumento e la relazione che ci permette di attraversare questo passaggio, RI-conoscerci e definire chi siamo e cosa ci fa stare bene.

❊ Puoi chiedere un COLLOQUIO con la dott.ssa Anna G. Vailati psicoterapeuta e consulente di coppia e insieme valutare quale è il bisogno e come rispondere alla difficoltà.

Incontri presso il Policentro Donna, il Centro Medico Monterosa, oppure Online ([email protected])

(NON) VA TUTTO BENE...

La dott.ssa Anna G. Vailati, psicoterapeuta e consulente di coppia – in collaborazione con Centro Medico Monterosa – 

ci ricorda l’importanza di occuparci di noi, dei nostri bisogni, di curare il nostro benessere emotivo. 

Questo significa darsi il tempo e l’attenzione che ci serve per cogliere quei segnali di malessere, che a volte si esprimono col corpo, e quelle sensazioni di disagio, di insoddisfazione e frustrazione, senza sottovalutare, come spesso facciamo, la nostra sofferenza, perché da “tollerabile” può diventare invalidante e fortemente disturbante.

Il sostegno psicologico è quello spazio e quella relazione in cui possiamo trovare la sicurezza e l’accoglimento necessari per guardare con coraggio a chi siamo, riconoscere alcuni bisogni, prendere consapevolezza di ciò che non funziona e che non ci permette di stare bene.

Insieme al terapeuta si avvia un percorso di conoscenza, comprensione e cambiamento, 

nell’individuazione di risorse e modalità diverse e più funzionali.


Puoi chiamare il Centro Medico Monterosa - Via Monte Rosa 3, Milano

http://www.centromedicomonterosa.it/psicologia-e...            [email protected]

02.48001155 – 393.9714094 (anche Whatsapp)

PANDEMIA, COME STIAMO.

IL LANGUISHING, QUEL SENSO DI STAGNAZIONE E DI VUOTO


Si parla di “languishing”, ovvero languire, in riferimento a “un senso di stagnazione e di vuoto” riconoscibile in molti di noi ed esito di questo lungo periodo di pandemia e di quello che ha portato con sé.

Il termine è coniato dal sociologo Corey Keyes, colpito da quante persone non-depresse non stessero comunque prosperando, riconoscendo in loro questo languire, che tra l’altro è incubatore di un pericolo specifico. Secondo lo psicologo, l’insidia risiede nell’inconsapevolezza: “non riesci a percepire te stesso scivolare lentamente nella solitudine. Sei indifferente alla tua indifferenza. E quando non riesci a capire che stai soffrendo, non puoi cercare aiuto né fare molto per aiutare te stesso”.

Ecco perché dobbiamo imparare a sentirlo e a riconoscerlo: perché solo così possiamo introdurre azioni di sostegno, attivare risorse e spinte più funzionali e vitalizzanti e non scivolare da quel languire ad un vero e proprio stato depressivo.

Leggi l'articolo: https://www.huffp.st/j7mCzzA 

LA COPPIA IN TERAPIA

PERCHE' LA COPPIA ARRIVA ALLO PSICOLOGO E QUALE OBIETTIVO SI PUO' RAGGIUNGERE CON UN PERCORSO PSICOLOGICO

IL LAVORO TERAPEUTICO: la SFIDUCIA iniziale e il movimento di RESISTENZA. 

Ma l'aiuto psicologico cosa ci permette di comprendere? A cosa apre lo spazio?

Da un atteggiamento di sfiducia e di resistenza alla possibilità di diventare intellegibili a noi stessi, consapevoli e dunque più liberi


Il lavoro terapeutico può essere percepito, soprattutto in una fase iniziale, come un’ulteriore fatica da affrontare, che si aggiunge alla già difficile condizione di sofferenza; avviare un percorso di sostegno pare quindi di per sé un passo impegnativo, emotivamente oneroso, poiché ci induce a dover mettere in campo energie e forze che sentiamo di non avere più.

I nostri sforzi sono infatti impiegati a far fronte a situazioni che combattiamo, che respingiamo o che siamo ormai abituati a tollerare passivamente, perseverando nell’illusione che questa quota di sofferenza e di resistenza sia comunque un lavoro meno dispendioso del mettere in moto la macchina del cambiamento, attraverso un aiuto esterno.


In quell’aiuto tuttavia risiede la possibilità di conoscere e vedere più consapevolmente la realtà dei nostri funzionamenti e di alcune dinamiche: parti scomode di noi, spesso, difficili da guardare, tollerare e maneggiare.

Vi è poi una sfiducia di fondo rispetto all’effettiva possibilità di “cambiare le cose”. Pare infatti impensabile trovare alternative, modi diversi di agire e di relazionarsi da quelli che ormai si conoscono e si replicano. Le modalità disfunzionali si ripetono infatti sempre nello stesso modo, ci si ritrova di volta in volta negli stessi cortocircuiti, come all’interno di un vincolo percepito del “non poter fare altro”.


Il lavoro terapeutico crea qui uno spazio, una sospensione rispetto a quell’agire/sentire ripetuto e coatto, automatico, inconsapevole, incontrollabile, fortemente disadattivo; in questo spazio, che terapeuta e paziente costruiscono insieme, si rende possibile comprendere cosa effettivamente sostiene questa condizione, di sofferenza, di vincolo, di “mal-funzionamento“, perché si è strutturata, a che bisogni risponde, e come individuare e attivare nuove risposte emotive e relazionali, in un modo in cui ci rendiamo (finalmente) intellegibili ai nostri stessi occhi, consapevoli e certamente più liberi. 


LA CURA: SAPER RESTARE
«La sola cosa che noi possiamo fare di fronte al male è quella di sapere restare. Questa è una formula della cura. Anche quando la terapia si rivela impotente a raggiungere la guarigione, a dissolvere la malattia, anche quando la terapia incontra il suo limite, c'è sempre possibilità di cura. Perché la cura significa restare, non lasciare che la vita - nella sofferenza, nella malattia, verso la sua fine -, cada in una buca nella solitudine. 

Noi siamo per certi versi caduti in una buca, siamo in questa buca, ma abbiamo fatto esperienza anche di 

qualcuno che sa restare, qualcuno che non se ne va. [...] "Eccomi" è la parola della cura»

"Cosa non possiamo dimenticare? A lezione dal Covid19": la lectio magistralis tenuta da Massimo Recalcati in occasione dell’Edizione 2020 di KUM! Festival, dedicata a La Cura.

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1224401971293057&id=282433988823198

Giornata Nazionale della Psicologia, 10 ottobre 2020.

La salute psicologica è un diritto. Il supporto psicologico è una risorsa.

VIVERE AL MINIMO: la sfiducia in noi stessi

DALLA SFIDUCIA ALLA RINUNCIA IL PASSO E' BREVE

Qualsiasi nostra spinta vitale, realizzativa e progettuale, per essere riconosciuta e immaginata - prima ancora che agita - ha bisogno di essere sostenuta da un senso di fiducia in se stessi, quello che ci permette di attivarci pensando "ce la posso fare”. 


In questo processo il primo ostacolo che troviamo è spesso un senso di profonda sfiducia in noi stessi, nelle nostre risorse, nelle nostre potenzialità a cui ci arrendiamo presto attuando una rinuncia proprio rispetto a quei progetti, desideri, passioni che pure ci animano. 

MA QUAL E' IL COSTO DI QUESTA RINUNCIA?

Vai al progetto. CONTINUA A LEGGERE QUI...

Fase 3 Coronavirus, la ripresa.

Un sostegno e un orientamento oggi

In questa fase, che pure è di ripresa, ci troviamo a fare i conti con una realtà, oggettiva ma anche personale e dunque soggettiva, diversa da prima, rispetto a cui occorre ridefinirsi. Facciamo i conti oggi con un periodo difficile che ci ha turbato, ci ha destabilizzato, ha incrinato, se non rotto, alcuni equilibri propri e famigliari. 

Hanno preso spazio stati emotivi di sofferenza, disagi più o meno profondi e intensi, vissuti di preoccupazione e ansia. 

La pressione e lo stress hanno acuito situazioni già difficili e portato un carico emotivo importante in ambienti già vulnerabili. 


Ecco perchè oggi è importante trovare un sostegno psicologico, un aiuto, un orientamento.

La consulenza - come il supporto a seguire - sarà a tariffa agevolata perchè siamo consapevoli delle difficoltà economiche che hanno interessato buona parte degli utenti, e sarà svolta online, perchè le difficoltà logistiche e organizzative sono un altro elemento oggi con cui occorre fare i conti.

Per i mesi di giugno, luglio, agosto 2020

Fase 3, un sostegno per la ripresa

EMERGENZA CORONAVIRUS: NOI CI SIAMO 

Coronavirus Fase 2: 

UN LENTO RI-ADATTAMENTO

Per affrontare la fase 2 di questa emergenza sanitaria, che rischia di lasciare il posto ad un'emergenza economica e sociale e insieme psicologica, occorre considerare un tempo e uno spazio di passaggio: ci aspetta un lento processo di ri-adattamento, che è emotivo, non solamente pratico-operativo

Tutti noi dobbiamo "sbloccare" alcune emozioni rimaste congelate e sospese, a volte compresse, ascoltarci e dedicare un tempo di cura alla nostre ferite. 

Va trasformata la paura in coraggio, la chiusura in apertura, un atteggiamento di allerta e diffidenza in una ritrovata fiducia e progettualità.

FASE 2: SUPPORTO PSICOLOGICO A TARIFFA AGEVOLATA 

Dott.ssa Anna Vailati con Policentro Pediatrico e Donna


Questa situazione di emergenza sanitaria, con il lockdown che ne è seguito, 

ha aperto la strada a condizioni di profonda crisi e di gravi difficoltà personali e relazionali.

Ha generato sentimenti di forte ansia e angoscia, stati di ritiro depressivi, ha accentuato, fino ad esasperarle, difficoltà preesistenti nel rapporto di coppia, e reso evidenti le fatiche genitoriali a portare avanti un efficace e sereno lavoro educativo con i propri figli.

Per questo pare oggi ancora più importante - se non necessario - poter ricevere un solido sostegno psicologico.


PER IL MESE DI MAGGIO presso il Policentro Pediatrico e Donna la dott.ssa Anna Vailati svolgerà colloqui a tariffa agevolata 

per consentire a tutti, anche a chi sta risentendo economicamente della situazione attuale, 

un indispensabile supporto emotivo e psicologico.

Difese e Risorse per affrontare l'emergenza Coronavirus

Come gestire l'ansia da emergenza Covid-19

Difese e Risorse per affrontare l'emergenza Covid-19

Come gestire l'ansia da emergenza Covid-19

GESTIRE l’ANSIA: il ruolo dei pensieri sulla fisiologia

Il pensiero influenza la reazione del nostro corpo. Pensieri disfunzionali - ad esempio di tipo catastrofico - portano il respiro ad accelerare e il cuore a battere più forte. 

Per questo è importante attivare pensieri funzionali, positivi e adattivi, riconoscendo in primo luogo quando, al loro posto, si attivano pensieri disfunzionali e disadattativi.

PMA, GRAVIDANZE e NASCITE 

e Coronavirus

Dedicato a Strada per un Sogno Onlus

Dedicato alle donne in gravidanza e alle neo mamme che, nel loro percorso alla ricerca di un figlio, hanno già dato prova di avere importanti risorse come capacità di attesa, pazienza, capacità di trovare una possibilità di attivazione anche in una condizione di limite e uno spazio di potere anche nell’impotenza. 

Dedicato a Strada per un Sogno Onlus.


EMERGENZA CORONAVIRUS: NOI CI SIAMO

la Dott.ssa Anna G. Vailati - con Policentro Pediatrico e Donna -


offre un SERVIZIO DI SUPPORTO PSICOLOGICO GRATUITO ONLINE PER I MESI DI MARZO E APRILE

 

In questo momento di grande difficoltà e criticità emerge con ancora maggior forza e impellenza 

LA NECESSITA' DI UN SOSTEGNO PSICOLOGICO per affrontare, gestire e superare paure, ansie e vulnerabilità.


- PER chi oggi opera nei contesti ospedalieri, che vede e vive in prima linea l’emergenza

- PER le future mamme che stanno vivendo una gravidanza o un imminente parto in questo contesto e momento storico, e le neo-mamme

- PER chi sente crescere instabilità, insicurezze e preoccupazioni per il futuro, lavorative ad esempio.

- PER chi già viveva in condizioni di difficoltà emotive e relazionali e oggi fa ancora più fatica.

- Vorremmo pensare a tutti.


Per INFO e APPUNTAMENTI chiamare POLICENTRO PEDIATRICO E DONNA al 02 4810 1062

Questa iniziativa vuole essere una forma di PRONTO SOCCORSO PSICOLOGICO: 

si intende offrire una risposta di supporto immediato, nell’ordine di due colloqui gratuiti di circa 45 min ciascuno. 

A seguire, sarà cura del Professionista valutare le necessità della persona e definire l’indicazione terapeutica più idonea e funzionale rispetto a tempi e modalità.


L'iniziativa si allinea al progetto Psicologo in Hospital Kids di ClinicaMente che già da tempo porta assistenza psicologica gratuita a utenti e operatori in Clinica de Marchi a Milano www.clinicamente.org 


#Noicisiamo #supportopsicologico #lopsicologotiaiuta


NEWS 02/03/2020

Il supporto psicologico CONTINUA ad essere garantito.

Dal 2/3 i COLLOQUI individuali e di coppia avverranno esclusivamente via SKYPE, strumento che consente di incontrarsi in una condizione di serenità e sicurezza per paziente e terapeuta.


LEGGI QUI L'ARTICOLO DI APPROFONDIMENTO


LO PSICOLOGO NELLA CRITICITA'

L’invito è a fare riferimento a Psicologi e Psicoterapeuti che possano dare sostegno in questo momento di particolare criticità: 

chi già prima versava in condizioni di difficoltà psicologica ha bisogno di sentire le proprie difese e le proprie risorse sostenute e rafforzate. 


Il SUPPORTO PSICOLOGICO deve rimanere un riferimento importante e ad oggi la terapia online è il modo elettivo per incontrarsi in condizioni di sicurezza e stabilità. 


L'ascolto, uno spazio dedicato, il sostegno, il supporto, il rinforzo, la comprensione, l'elaborazione, la condivisione di fatiche e responsabilità, l'accettazione, la spinta al cambiamento, la consapevolezza di un limite, la necessità di ri-orientarsi, la gestione di una crisi, di un crollo emotivo, la gestione di una relazione, il contenimento di una preoccupazione o di una paura, un sentimento di inadeguatezza o di impotenza…


Di questo, e non solo, ci si fa carico Insieme, paziente e terapeuta.

In uno spazio comune, in un tempo condiviso.


Molti sono i movimenti che si innescano nella stanza terapeutica, avviati di volta in volta dal paziente o dal terapeuta, in uno scambio continuo, in una relazione com-partecipata, dove l'obiettivo ultimo e condiviso è lavorare insieme per trovare un assetto di equilibrio e benessere della persona.


Il terapeuta prende così in carico il paziente, si prende cura della persona e dei suoi bisogni, e lo fa aiutando la persona a capire come può essa stessa prendersi cura di sé, e dell’altro.

RELAZIONI in crisi

La coppia entra in crisi, i due partner si guardano, ma non si trovano più. Parlano lingue diverse, sentono quello che l'altro non dice o non ascoltano ciò che l'altro esprime. Non ci sono più sguardi di intesa, capaci di cogliere il non detto, di sintonizzarsi su una dimensione intima e silenziosa...

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Supporto alla Coppia

Dott.ssa Anna G. Vailati al Policentro Donna


Guarda il video:

https://www.instagram.com/stories/highlights/18114204850079190/

NEO MAMME: quella delusione che non si può dire

"L'aspettativa era un'altra, di me come mamma, del mio bambino, della maternità, della nostra coppia."


Quando la realtà si rivela diversa, lontana da come ci eravamo immaginati ci si trova a doversi riorganizzare mentalmente, emotivamente, a doversi ripensare come donne, come figlie che si è state e si è oggi, e - d’ora in avanti - come madri ...

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Lunedì 16 dicembre 2019


Giornata dedicata al tema dell’infertilità: incontri psicologici gratuiti per le coppie di
Strada per un Sogno Onlus 

Uno spazio dedicato all’ascolto e al supporto psicologico dei singoli e della coppia presso lo Sportello di Strada per un Sogno Onlus.


Centro Medico Monterosa, via Monterosa 3, MM Buonarroti - Milano


Per fissare un appuntamento inviare una mail a [email protected] o telefonare a 329 8710061

10 ottobre 2019 Giornata Nazionale della Psicologia.  Iniziativa Studi Aperti

In occasione della Giornata Nazionale della Psicologia

la dott.ssa Anna G. Vailati aderisce all’iniziativa Studi Aperti:


svolgerà colloqui di consultazione gratuiti nelle giornate di

martedì 8 ottobre e mercoledì 9 ottobre presso:

  • Centro Medico Monterosa (MM Buonarroti)
  • Policentro Pediatrico e Donna (MM Cadorna)

Per appuntamenti telefonare alle segreterie: Centro Medico Monterosa 02 48001155 e Policentro Donna 02 48101062

21 settembre 2019 h 10.00, presso Casa dei Diritti, Milano

Tavola rotonda organizzata da ClinicaMENTE L'AIUTO PSICOLOGICO IN OSPEDALE esperienze a confronto

Uno spazio e un tempo di incontro per raccontare, e dimostrare, quanto l'aiuto psicologico in contesti difficili sia indispensabile e certamente proficuo per il benessere e il miglioramento dello stato di sofferenza di tutte le persone coinvolte: pazienti, care giver, operatori

Incontro gratuito.

A proposito di Umanizzazione delle cure, guarda anche questi link:

  • Così si guadagnano anni di vita e si dà vita agli anni

https://www.repubblica.it/oncologia/news/2019/06/0.2/news/il_cancro_si_combatte_guardando_alla_persona-227805166/?fbclid=IwAR0V5z8mdj04FTGwjVO7tFKufS9KMRJK-346oDGT1qmdp6Wb8t-JZ_e5k5M

  • Perché lo psicologo può fare la differenza

https://www.ildigitale.it/cancro-e-supporto-psicologico/?fbclid=IwAR3hSkDuchz5UyZ7raV7J8xWzprqJCvERlCggn3SAC06zXWux8wgRPnDU9c 

Maggio - Giugno 2019

Progetto: Genitori in Relazione


Saranno realizzati DUE INCONTRI TEMATICI presso Policentro Pediatrico e Donna

Primo incontro - Genitori in Relazione con i propri figli 5 giugno 2019 h 18.30-20.00

Secondo incontro - Genitori in Relazione tra loro: la coppia

PRIMO INCONTRO per quei genitori che si sentono in difficoltà nella relazione con i propri figli, che non trovano la strada o il modo per porsi in uno scambio fluido e armonioso con loro, che si sentono non attrezzati, non adeguati o non efficaci nelle modalità educative, e che avvertono come non funzionali le dinamiche relazionali famigliari.


L’incontro aiuterà a mettere a fuoco alcuni fattori comuni e frequenti che intervengono come interferenti e devianti rispetto a un contatto funzionale e positivo con i propri figli, e che impediscono la strutturazione di una relazione genitori-figli in cui ci sia un buon allineamento rispetto ai reciproci bisogni. L’obiettivo è individuare dove si innesta la difficoltà del genitore nel comprendere e gestire efficacemente alcune dinamiche e alcuni momenti che sono poi quelli che diventano critici e fonte di disagio - più o meno grave - sia per i bambini che per i genitori stessi.


SECONDO INCONTRO dedicato al rapporto di coppia, in cui si mette a fuoco la relazione come diade che si trasforma ed evolve quando la famiglia si allarga e nasce un figlio, e le dinamiche che questa evoluzione del rapporto porta inevitabilmente con sé in ciascuno dei membri e nel “sistema” coppia. La vita della coppia spesso subisce un forte contraccolpo che via via sfugge di mano, cambiamenti anche importanti e significativi rispetto ad un equilibrio precedente alla nascita del figlio che si costituiscono come destabilizzanti andando a scompensare la persona e il sistema a due. Spesso infatti l’arrivo di un figlio, per quanto ricercato e desiderato, innesca meccanismi nuovi che stravolgono e sconvolgono un equilibrio pre-esistente fino a mettere in crisi e a rischio di collasso il singolo e/o la coppia. Di qui la fatica a ritrovarsi e la necessità che insorge di recuperare una bussola e un orientamento che riporti tra i due una dimensione di comunicabilità di bisogni, permettendo una ristrutturazione e ricostruzione del rapporto di coppia: un re-allineamento su un asse comune e condiviso, più stabile e funzionale.

Per INFORMAZIONI e ISCRIZIONE AGLI INCONTRI inviare una mail a [email protected]

Il costo è di 15 euro a partecipante

www.policentropediatrico.it MM Conciliazione/ Cadorna

CHIEDI INFORMAZIONI SUGLI INCONTRI

COPPIE

L’INCONTRO CLINICO CON LA COPPIA F.MONGUZZI

https://www.youtube.com/watch?time_continue=1959&v=sfiYloq4-uA


LA PSICOTERAPIA DELLA GESTALT CON LE COPPIE M.SPAGNUOLO LOBB

https://www.youtube.com/watchtime_continue=6010&v=3diVFAwNO5k 

2-4 maggio 2019 Policlinico Kids

La dott.ssa Anna Vailati con l'associazione clinicaMENTE, di cui è Socio ordinario, ha partecipato alla Tavola Rotonda "I diritti del bambino fragile". 


Una tavola rotonda di altissimo valore formativo, culturale e, prima ancora, etico sui diritti del bambino fragile. L'associazione clinicaMENTE era presente perché era giusto che ci fosse, perché era al posto giusto. Perché la fragilità chiede un’accoglienza, una risposta e un’assistenza che ha in prima istanza le caratteristiche di un supporto psicologico, che rimanga continuo, costante, dunque costantemente disponibile per avvolgere il bambino, la famiglia e gli operatori che se ne prendono cura. 


Il progetto “Psicologo in Hospital Kids” che si realizza all'interno della Clinica De Marchi di Milano è la risposta concreta a quell’assenza INTOLLERABILE di cui ha parlato il prof.Mosca, l’assenza cioè dello psicologo in ambito ospedaliero pediatrico, che deve piuttosto diventare una presenza dovuta. Ecco perché clinicaMENTE era al posto giusto.

L' evento

25 marzo 2019

Presentazione del Progetto Psicologo in Hospital Kids, Associazione clinicaMENTE

Casa della Psicologia h 20.30

Sull'importanza di sostenere psicologicamente gli operatori, medici e infermieri, in particolar modo in alcuni ambiti della medicina (oncologia, pediatria etc.) leggi l'articolo su The New York Times https://www.nytimes.com/2019/01/28/health/caroline-elton-helps-doctors-heal-themselves.html

Caroline Elton, 61, the author of “Also Human: The Inner Lives of Doctors"

Also Human.I had written a book about the shared humanity of doctors and patients. Both are human! We often hear about how the medical system — in both the U.K. and in the U.S. — dehumanizes the patient. But what about the physician? Medicine is such a psychologically demanding profession."

"… effective care is about a relationship between doctor and patient. At the heart of much human suffering is the feeling of being abandoned to it. A sick person needs a relationship with a doctor who cares, who is committed to trying to save them and who will stand with them so that they know they are not alone. To do that, the doctor needs to feel that somebody is holding their well-being in mind. If medicine is about science, skill and a caring interaction, then we have to consider the needs of all parties."

THE NEW YORK TIMES - ARTICOLO

Adolescenti in blocco

Ragazzi “sdraiati” come li chiama M.Serra, che non progettano, non si attivano, si siedono e aspettano, perdono tempo, non finalizzano o fanno di un fare a-finalistico, che non sentono, in un’apatia che è un vuoto, di immagini, di pensieri, di spinte vitali, in un’assenza di obiettivi, propri e del mondo, che stanno a letto, fumano, capaci per lo più di relazioni sentimentali instabili, insoddisfacenti e non funzionali, che sono immobili, o disorientati, spaesati, o che sfidano, pretendono, richiedono, e resistono, cioè fanno resistenza, ai genitori, al mondo, ma anche e soprattutto a se stessi.

In ogni caso non crescono, non evolvono, non vivono superando i compiti evolutivi della “fase dell’adolescenza”, non riescono a transitare dall’adolescenza all’età adulta..

Piuttosto, lì si siedono e aspettano. Chi? Cosa? Si aspettano, ci aspettano.

Blocchi evolutivi che sono l’esito di capacità, ruoli e funzioni genitoriali ed educative disfunzionali e inadeguate a tal punto da costituirsi come “traumatizzanti” per la crescita del bambino, del ragazzo, dell’adolescente di oggi.

S.Cirillo parla di “sindrome di risarcimento”...

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Wonder woman di carta velina

Sembrano wonder woman, ma si sentono carta velina.


Così, tante donne ci sembrano forti, solide, decise, determinate, dotate di grandi energie, capaci di sostenere carichi di lavoro elevati e ritmi molto intensi, reggere il peso emotivo di prove difficili che la vita mette loro davanti. Donne che non mostrano cedimenti, fatiche, sofferenze. Donne che fanno, continuano a fare e non si fermano né si fanno fermare.

Perché fermare vuole dire ascoltare, fermarsi vuol dire ascoltarsi. Vuol dire sentire e toccare le proprie fragilità, le aree di vulnerabilità, sentire i bisogni, le spinte interne, anche i dolori quindi, e le sofferenze.


Se si fermano si sentono fragili e hanno paura. Wonder woman di carta velina.


Fino a che anche il corpo tradisce, un corpo che parla, a suo modo, per dar voce a quelle emozioni compresse, trascurate e inascoltate.

Di qui spesso la crisi, che è però anche apertura di una possibilità, la possibilità di chiedere aiuto, di aprire uno spazio protetto e sicuro in cui lasciar parlare quelle emozioni, quei vissuti che man mano vogliono riaffiorare e a cui va dato un significato e un posto nel proprio mondo interno.

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"In difetto", "Imperfetta", "Menomata", "Senza nemmeno il minimo sindacale"

Questi i vissuti, la percezione di sé, di quelle donne che non riescono ad avere figli, quelle donne che incontrano e vestono la diagnosi di INFERTILITA'.


Come integrare questi vissuti nell'immagine di sé senza accusarne l'impatto, senza subirne il colpo, senza che ciò si costituisca come elemento traumatico nelle loro storie?


Occorre loro un SUPPORTO PSICOLOGICO, e questo aiuto, indispensabile, dovrebbe essere sempre e da subito proposto in prima battuta dai medici GINECOLOGI cui queste donne si rivolgono: un aiuto previsto, caldamente suggerito e garantito.


Un aiuto psicologico che permetta di elaborare vissuti penosi, come questi, che invadono la donna quando riceve una diagnosi di infertilità, condizione imprevista che impatta e mina alla base la femminilità e le potenzialità quindi di accedere alla dimensione materna, a quella versione di sé come madri, che lì sfugge, sfuma, inarrivabile e irrealizzabile. Non vi è più certezza di sé, l'immagine e la percezione di sé subisce un forte attacco, il loro sentirsi donne capaci e complete, donne in grado di generare, donne in grado di realizzare se stesse e la coppia dando vita a un figlio è sotto attacco. Incompletezza, inadeguatezza, incompiutezza, auto-colpevolizzazione, auto-svalutazione, per difetto, per mancanza.

Diventare genitori

L'espressione di emozioni e vissuti difficili, la fatica di gestire il dolore, la rabbia, il tentativo di costruire o trovare un'identità, la ricerca di sicurezze e di serenità, vivere il disorientamento, sentire la paura:


da qui gli agiti, le dipendenze, i sintomi, il corpo che parla.


In forme e per strade diverse il corpo parla: occorre ASCOLTARLO. Occorre ASCOLTARLI.

la vista che si appanna, il fumo nella stanza, io che vivo al margine so che non è facile trovare le pace e vivere come un re alla deriva mi chiedo perché una migliore prospettiva purtroppo non c'è…tra nuvole grigie e nubi di fumo… non c'è nessuno c'è solo fumo…

in fondo al bicchiere cerco la speranza, mentre aspetto che salga, salga la fattanza.


cane randagio tra cani di razza, pensi che mi piaccia avere soltanto 'sti fogli di carta per scaricare tutta quanta l'ansia tenuta dentro ne ho avuta abbastanza, prima il dolore e dopo la rabbia, mi dico magari poi qualcosa cambia ma ad aspettare ho messo su pancia…"

"...come te la spiego la paura di essere felici quando non l'hanno capita nemmeno i miei amici, mi dicono di stare calma quando serve, mi portano del latte caldo e delle coperte ed è proprio quando stanno a parlare che vorrei gridare "grazie a tutti ora potete andare".

...no non è negatività, questa è la mia cherofobia: fa paura la felicità, ma tu resta…


...come lo spiego quando nessuno ti capisce, quando niente ti ferisce, l'indifferenza più totale verso la forma astrale del male abbiamo stretto un rapporto speciale…


e provo a raccontarlo in ogni canzone ma la gente pensa "parli di altre persone"…e cerco ogni forma di dolore mischiata al sangue col sudore e sento il respiro che manca e sento l'ansia che avanza, fatemi uscire da questa benedetta stanza."

GENITORIALITA': intervista a Live Social Radio Lombardia


Intervista integrale Youtube https://www.youtube.com/watch?v=ID3xuyWcuJY

Intervista Facebook https://www.facebook.com/livesocialradiolombardia/videos/1065295366984004/?t=

Leggi i main points dell'intervista

Cerchi e spazi e l'Associazione ClinicaMENTE uniscono le forze e gli intenti nel progetto avviato da ClinicaMENTE


"PSICOLOGO IN HOSPITAL KIDS": un sostegno psicologico per bambini, genitori e operatori, presso la pediatria della Clinica De Marchi di Milano. 

Conosci il progetto PSICOLOGO IN HOSPITAL KIDS - ClinicaMENTE

A NATALE: LA MAGIA

A Natale si può regalare il senso della magia, dell’immaginazione, del desiderio, della curiosità e dell’esplorazione, spinte vitali che poco hanno in comune con ciò che accade oggi, a Natale. Il periodo pre-natalizio che culmina il 25 dicembre è, di questi tempi, lo sfondo su cui si asseconda e si favorisce, purtroppo, la tensione a chiedere, richiedere, desiderare oggetti, in quella che ormai è una “pratica inerziale“ - per usare un termine di Daniele Novara e che rende bene qualcosa che si fa perché così si fa, senza più intenzione e consapevolezza bensì come automatismo - ovvero quel processo per cui si chiede “dimmi cosa vuoi”, “scrivi l’elenco degli oggetti che desideri”, si continua con “compro i regali che hai chiesto e anche di più”, per finire nel “tu li scarti voracemente per accumulare tanti nuovi oggetti”. Questa concatenazione di scambi comunicativi e comportamentali va a soddisfare quel senso onnipotente del bambino che si innesta nel “ho avuto tutto ciò che volevo” che il genitore ha di fatto sollecitato e favorito - nonchè compensato - e che va a braccetto con “ti ho dato tutto ciò che volevi”, un pensiero che fa sentire il genitore buono, capace, adeguato.


Ecco, occorre piuttosto ritornare a una dimensione mentale, immaginifica più che concreta, recuperare un alone di magia e segreto, di immaginazione di realtà altre, di storie e personaggi, di attese, di speranze e desideri che prendono forma, rinforzando nel bambino queste stesse dimensioni, che sono importanti, di cui ha bisogno, che fanno bene, che sono ricche di sogni e che rappresentano esperienze positive, utili ad una buona crescita………………………………………………………….

Continua a leggere A Natale: la magia

Il 25 novembre è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Serve educare i bambini alle emozioni, educare alla valorizzazione delle differenze, ascoltare i propri bisogni per ascoltare poi quelli dell'altro.


INTERVISTA ANNA VAILATI, Cerchi e Spazi Psicologia su Radiomamma


Leggi qui:

https://www.radiomamma.it/news/violenza-sulle-donne-fermarla-educhiamo-i-figli-alla-fragilita-e-alle-emozioni

LEGGI L'INTERVISTA

Novembre 2018 Ascoltarsi ed Ascoltare


Con l'obiettivo di sostenere e favorire un movimento di Ascolto di sé e dell'altro


per il mese di Novembre 2018 la dott.ssa Anna G. Vailati svolgerà colloqui individuali e di coppia a tariffe agevolate

(10% di sconto sulla tariffa standard)

10 OTTOBRE 2018, la GIORNATA NAZIONALE DELLA PSICOLOGIA, giunta quest’anno alla terza edizione, è promossa dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi.


Il tema della campagna 2018 è “ASCOLTARSI ED ASCOLTARE: LA PERSONA AL CENTRO DELLA PROPRIA VITA


Lo Psicologo è un professionista che utilizza l’ascolto come fondamentale strumento di aiuto e di sviluppo umano e sociale.


Fulcro della Giornata è l’iniziativa “STUDI APERTI“, incontri di informazione e consulenza gratuiti, che rappresentano una occasione per favorire l’incontro tra i professionisti e gli utenti.


La dott.ssa Anna Germana Vailati aderisce all'iniziativa STUDI APERTI

Alcuni dei nostri Progetti Tematici

QUELLE DIFESE CHE FUNZIONANO, quando ne abbiamo bisogno. Per lasciarci quando ce la facciamo da so

Quella distanza emotiva che scatta subito, automaticamente, quando avverti il pericolo, di crollare, quando il tuo corpo, il tuo cuore e la tua mente sentono che è troppo, troppo forte quella sensazione, quell’emozione, che è spavento, che è paura, che è angoscia, e panico. Allora quella distanza emotiva arriva a soccorrerti, a salvarti, a proteggerti da un crollo che senti imminente, quando ti senti invaso da un carico troppo forte di emozione, eccola, quella distanza, ecco quella ferrea razionalità che viene in aiuto, quel congelamento emotivo che serve a non sentire, a pensare sì, a parlare anche, e a ragionare, ma non a sentire, perché non reggeresti, quel sentire, così.

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RESILIENZA richiede FLESSIBILITA’

Quella RESILIENZA tanto cercata, cui si tende come risorsa strumento di sopravvivenza, anzi di buona vita o nuova vita spesso dopo esperienze emotivamente impattanti - quando non traumatiche - richiede alla base una fondamentale, indispensabile, capacità adattiva: la FLESSIBILITA'.


Questa a sua volta richiede, tra le altre, alcune competenze specifiche, prima tra tutte saper ascoltare, osservare, comprendere il contesto; solo da qui è possibile poi riuscire ad assestarsi adeguatamente su di esso. Cogliere le caratteristiche di dove siamo, del nostro interlocutore, sentire la qualità affettiva della relazione, i colori, l’intensità del clima che si crea, comprendere i reciproci ruoli, individuare i confini, guardarsi attorno dunque e saper leggere con precisione e correttamente l’area in cui ci si trova sono presupposti di base per muoversi in piena consapevolezza e centratura.

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UN TEAM ATTORNO AL PAZIENTE Versus "Io sono il dottore e tu non sei un caxxo”

La gestione del paziente e dei suoi famigliari: la relazione nella terapia

Un team attorno al paziente, questo dovrebbe essere l’obiettivo o, meglio, la pre-condizione perché il paziente, ammalato e bisognoso di cure, riceva appunto ciò di cui necessita: assistenza, supporto e adeguate terapie. Invece spesso, troppo spesso, ci si trova di fronte a due fazioni diverse: da un lato i medici, che propongono interventi esclusivamente “tecnici” e lavorano sul fronte clinico e terapeutico, dall’altro i famigliari, che seguono, a volte arrancano, portando un care-giving affettivo, emotivo, calore umano e accoglienza. E in mezzo il paziente, come conteso e diviso tra i due fronti, eppure la persona è la stessa, ha un’unica faccia..........................................................................

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AUTOSTIMA e RESILIENZA

L’autostima è quella dimensione personale che ci permette di vivere e affrontare il mondo con fiducia nelle nostre capacità, che ci fa credere che possiamo avere successo nelle nostre azioni ed efficacia nei comportamenti, che ci fa muovere con coraggio e positività nei nostri ambiti, relazionali - sociali, personali e famigliari o lavorativi.


Ci permette anche di conoscere e accettare i nostri limiti perché di questi individua le potenzialità di miglioramento e non si ferma a dichiararne l’aspetto invalidante e disfunzionale. L’autostima permette di andare oltre, di rimanere in piedi con serenità e ricaricarsi di nuova energia.


Per questo è importante mantenerla solida e forte, considerarla il pilastro che regge il nostro modo di stare al mondo.


Quando viene meno e vacilla accade che dubitiamo di noi, che abbiamo il timore di agire, che ci demotiviamo, ci svalutiamo, ci sentiamo inadeguati prima ancora di provare a mettere in campo ciò che vorremmo. Non credere in se stessi quindi, ovvero una forte spinta frenante e una sorta di boicottaggio che facciamo a noi stessi.


RESILIENZA è capacità di stare in piedi, di riprendere il nostro stato di equilibrio senza soccombere a ciò che accade e piuttosto ricominciare subito a ricostruire, ricostruirsi, anche quando qualcosa ha fortemente destabilizzato le nostre certezze e il nostro equilibrio, anche quando stiamo vivendo una situazione di forte difficoltà in cui è facile darsi per vinti. Una buona e solida fiducia in se stessi permette di ritrovare le nostre risorse, reagire e rimanere in piedi, ci dà la possibilità di provare ancora, di non abbandonare il campo e così noi stessi.


AUTOSTIMA e RESILIENZA sono allora due aree importanti di lavoro e di sviluppo perché sono le fondamenta del nostro equilibrio interno e della nostra efficacia comportamentale.

AREA WORK


Benessere al LAVORO.

Nella nostra attività e nel nostro ruolo portiamo le nostre risorse l’impegno e l’investimento ma anche la fatica, il senso di inadeguatezza e l’ansia di non riuscire a essere efficaci e anche riconosciuti. Nel lavoro mettiamo le nostre competenze ma anche il nostro mondo di aspettative e le nostre caratteristiche personali, frutto e risultato di esperienze pregresse, personali e professionali.

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Lettera LA STRADA PREPARATORIA

A proposito di...

  • ACCETTAZIONE del LIMITE, dei limiti dati da una malattia e da condizioni che si impongo nella vita, fonte di sofferenze difficilmente accettabili, appunto.
  • RESILIENZA, che arriva dopo, anche attraverso il sostegno terapeutico.

In questa condizione di grande e profonda sofferenza, di fatica quasi alla sopravvivenza, in questi sentimenti di impotenza, frustrazione, rabbia e mancanza di un senso vitale del sé si inserisce il sostegno terapeutico, che lavora accogliendo e contenendo questi vissuti e accompagnando la persona a ritrovare quelle risorse che sembrano perse ma che perse non sono. Il lavoro terapeutico ha l'obiettivo di recuperare aspetti di resilienza utili a ricostruirsi, riemergere e riprendere la propria vitalità, ristrutturando se stessi in un nuovo equilibrio, in un diverso ma funzionale assetto emotivo.

LEGGI

SPERIMENTARE è IMPARARE, imparare è sperimentare.

Il mondo dei bambini NON è il mondo degli adulti. Conoscere le tappe di sviluppo permette di allinearsi più adeguatamente a ciò che esprimono e di cui hanno bisogno; le risposte giuste.

Fare/farsi domande, prima di dare/darsi risposte

  • Basta DIRE capricci.
  • MISURA non censura.
  • MAI DIRE “smettila di piangere”.
  • Cosa fare? LASCIALO fare! 

Approfondisci

Stiamo lavorando su un nuovo progetto...

LA SCUOLA E' PER ME...

LA Scuola NON è quella delle tre I (inglese, informatica, impresa).

La Scuola E' per Me quella che favorisce un processo di crescita e definizione di identità, in cui la dimensione cognitiva, emotiva e affettiva, procedono insieme formandosi pienamente senza che la parte di pensiero e di performance prevalga sull'educazione alle emozioni e ai sentimenti, all'empatia, alla capacità di vivere e sperimentare se stessi con consapevolezza di ciò che accade in sè e negli altri.

Stiamo lavorando su un nuovo progetto...

LA SCUOLA E' PER ME...

Traendo spunto dal film Inside out, il laboratorio ha l’obiettivo di favorire, rafforzare e valorizzare

  • il lavoro di riconoscimento delle emozioni,
  • la capacità di distinguerle e definirle,
  • la libertà e legittimità di sperimentare appieno ciascuna di esse.

Verranno proposti diversi temi e differenti contesti e situazioni che saranno la scena di base su cui i bambini potranno sperimentarsi. Ciascuna “scena” può essere vissuta in modi differenti a seconda dell’emozione che suscita e ciascun bimbo avrà un modo proprio per leggere la situazione, attribuire ad essa un significato, vivere un’emozione specifica.

Ogni bambino potrà interpretare come crede l’emozione che avverte o sperimentarsi poi con una diversa, provata magari da un altro bambino, giocandoci e giocandole: gioia, tristezza, paura, disgusto, rabbia ecc.

Progetto rivolto ai bambini

ASSI NELLA MANICA Fotografie di talenti

Valorizzare le risorse e le differenze, verso una integrazione di capacità, caratteristiche, competenze e contributi


Conoscersi ed essere riconosciuti: valorizzare i propri talenti, le caratteristiche positive e le risorse.

Quale valore possiamo portare agli altri e al gruppo nel suo insieme.


Fotografie dei talenti. Le peculiarità.


Conoscere gli altri, scoprire il network, comprenderne il valore e la ricchezza e saperlo usare.


I singoli e l’insieme. Quando ciascun contributo è integrato con gli altri crea un insieme ricco e funzionale e permette ai singoli di essere forti su più fronti.


La storia: "Quando Tartaruga correva veloce" di Marta Sala.

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FRATELLI: come gestisco interazioni, conflitti e gelosie?

- Gemelli: complicità e identità

Un genitore che fa un passo indietro permette al figlio di farne molti in avanti!

Il valore del conflitto: affermazione di sé e regolazione reciproca

il conflitto è fisiologico; il gioco della lotta. Conoscere propri limiti ed esplorare le proprie risorse.


Aspettare e osservare senza intervenire. Saper esserci senza giudicare. Sportscasting

Proiezioni: il mondo dei bambini non è quello degli adulti

Lasciare a loro la chiave del conflitto e la soddisfazione di una soluzione condivisa. Ovvero una competenza nuova acquisita. Una maggior fiducia in sé e una maggiore autonomia.

...continua nella pagina Progetti - Approfondimenti...

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GENITORI COACH

COSA ti aspetti da me? Niente, TI aspetto!

The Parenting Magic Word: WAIT

RIE, Magda Gerber

"This word reflects a core belief in our babies’ natural abilities, respects their unique developmental timetable, fulfills their need to experience mastery, be a creative problem solver and to express feelings (even those that are hard for us to witness)"

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ADOLESCENTI: UNA SEPARAZIONE PER ESSERE

Cosa accade quando per crescere occorre separarsi e individuarsi, uscire da uno stato di dipendenza per recuperare una dimensione di indipendenza e autonomia

A volte ci troviamo ad osservare un conflitto “patologico” all’interno di un conflitto evolutivo fisiologico, uno stato di arresto e di sospensione nell’impossibilità di evolvere nella crescita e procedere negli step di maturazione.


La dinamica separazione-individuazione comporta dei costi, uno su tutti la perdita di un sistema di sicurezza forte esterno, nel timore di non riuscire ad averne uno nuovo, proprio. La fatica di uscire da uno stato di dipendenza sicuro e confortevole, per entrare in un’autonomia che è anche assenza di riferimenti e insicurezza...

.....continua nella pagina Progetti - Approfondimenti....

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Un

sufficientemente

che salva

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La madre sufficientemente buona ... Donald Winnicott (1896-1971), psicoanalista inglese.

Con queste parole, questa definizione, si è come liberata o alleggerita la figura materna dall’incombenza del dover essere "perfetta" e infallibile, ingabbiata e spaventata dall'idea che, se non lo fosse stata, avrebbe causato irreversibili e potenzialmente gravi traumi al proprio figlio.


Al suo posto, una madre sufficientemente buona, imperfetta, ma affettivamente presente: si apre così lo spazio a una figura di madre che può mancare in qualcosa, può non capire, può non rispondere subito o del tutto al bisogno del bambino, può non sapere e non sapere cosa fare, può dunque sbagliare. E può farlo senza che questo generi necessariamente traumi o conseguenze psicologiche di sofferenza nel figlio. La spontaneità e la naturalezza del ruolo prevede quindi anche la parte di insicurezza e incertezza, la paura e l'ansia connesse al ruolo a cui la madre è chiamata. Contempla la fatica, la difficoltà, la stanchezza e i sentimenti di impotenza, l'idea di non farcela, o non farcela più, o il senso di colpa per quello che non si riesce a fare o si è fatto male.


Un sufficientemente che salva, dunque. Salva la mamma dai suoi sensi di colpa...


.....continua nella pagina Progetti - Approfondimenti....

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MAMMA...CHE FATICA!

Ogni cerchio rappresenta un ruolo e una dimensione di sé...i cerchi si uniscono in costellazioni in tantissimi modi diversi. Ognuno ha il suo. Ma qualcuno è più funzionale e armonico di altri.

In alcuni momenti di vita trovare la propria miglior costellazione risulta davvero molto faticoso.

Per questo abbiamo pensato di centrare l'attenzione su questa tematica, su questa fatica, che è comune e propria dei genitori: c'è una mamma ma anche una moglie e ancora una donna, e allo stesso modo ci sono papà, che sono mariti e sono uomini.

Affinché nessuna parte venga trascurata e sacrificata, va ascoltato e accolto il bisogno di ognuna di queste di esserci ed esprimersi e trovare uno spazio fisico e mentale per essere guardata e valorizzata.

Un tempo dedicato a sé, un momento proprio, per guardare e fare ordine nei diversi cerchi e trovare la nostra migliore costellazione.

Leggi l'Intervista su Radiomamma.it

Intervista su Radiomamma.it

La fatica di diventare genitori, l'infertilità, e il percorso di procreazione medicalmente assistita (PMA)

Quando diventare genitori richiede di accettare una condizione e una diagnosi di infertilità e di affrontare un percorso di procreazione medicalmente assistita (PMA)

I vissuti - La coppia - Gli altri attorno - Gli aiuti - Eterologa - Il limite - L'obiettivo

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MODELLARE I SOGNI SU UNA REALTA' POSSIBILE

Per evitare prevedibili frustrazioni occorre sognare ciò che è possibile fare e costruire i sogni sulla nostra realtà.


E' importante infatti misurare aspettative e desideri affinché non siano troppo oltremisura, troppo difficili da raggiungere; quando il gap tra ciò che si sogna e ciò che è possibile è troppo ampio la delusione può essere forte, e far precipitare la persona in un senso di vuoto, e di crisi. Sogni che non dimentichino dunque la realtà in cui si vive e lo status quo, ma proprio da lì partano. L'adrenalina sostiene il salto verso il sogno, la motivazione spinge a saltare ma è importante sapere di poter arrivare dall'altra parte, e non cadere nel...gap!

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LA' FUORI C'E' UN MONDO!

Le mamme sono spesso immerse in un microcosmo: questo è fisiologico e protettivo nei confronti del figlio. Ma è importante che il sistema rimanga comunque aperto e permeabile all'esterno. Una rigida chiusura in se stesso e una compressione costante di necessità ed esigenze altre conducono a una saturazione del sistema che ha esito poi nella crisi. Aprire invece finestre sul mondo, attivare movimenti di uscita dal microcosmo significa per il singolo, ma anche per la coppia, rigenerarsi, ricaricarsi, decomprimere.


Permeabilità e flessibilità del sistema.


Ciò permette la costruzione e il mantenimento di un clima famigliare meno soggetto a stress, frustrazione e rivendicazioni interne, in favore di un vissuto genitoriale più sereno e di uno stile di gestione più funzionale e costruttivo.

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COPPIA CONIUGALE e COPPIA GENITORIALE:

SONO LA STESSA COPPIA? 

A volte viaggiano nella stessa direzione e le due sfere evolvono armoniosamente insieme, si è amanti e al contempo genitori in un modo adattivo e funzionante. Altre volte la coppia coniugale e la coppia genitoriale prendono strade diverse, imboccano vie opposte, seguono percorsi paralleli, oppure si scontrano ed entrano in conflitto.


Movimenti continui di allontanamento e riavvicinamento, nel tentativo di riallinearsi ogni volta e far ricongiungere le due sfere. La fatica è quella di esserci e giocarsi sui due versanti, oscillare nei ruoli in maniera agile e flessibile perché vi sia un equilibrio delle parti, senza collassamenti di nessuna di queste.


Si è quindi parte non di una sola coppia ma di due coppie.

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PRIMA CHE LO STRESS PORTI ALLA CRISI

E' importante saper riconoscere quando occorre un aiuto e un supporto, e iniziare da lì un percorso utile a:


  • ricercare, valutare e comprendere le difficoltà
  • trovare per esse la via di uscita e le risorse più utili, funzionali, evolutive


Interventi su: Gestione dello Stress, quotidiano e/o lavorativo, Sintomi ansiosi, Difficoltà Relazionali.


Un percorso di supporto e di sviluppo che permette di individuare e valorizzare le proprie risorse, trovare le corrette chiavi di lettura rispetto a ciò che accade, definire le più funzionali modalità di elaborazione e gestione, focalizzare la via di crescita e di sviluppo.

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I nostri PROGETTI sono oggetto di INCONTRI tematici divulgativi. Guarda i Progetti e la sezione Eventi per informazioni.


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Le Promozioni

Segue l'evento MaMi Business II...


Promozione - MaMi Club

dal 12 maggio 2018 al 12 giugno 2018

Presso il Centro Medico Monterosa sarà possibile prenotare

i colloqui con la dottoressa al costo di 60€


Le aree di interesse della promozione sono:

  • Area Work: colloqui di valutazione, sviluppo e valorizzazione delle proprie risorse e individuazione e potenziamento di nuove competenze, con l'obiettivo di favorire una crescita professionale e un miglior funzionamento della persona in ambito lavorativo.
  • Area Clinica: colloqui di sostegno e supporto psicologico rispetto a disagi emotivo-affettivi e difficoltà relazionali. I dettagli nel sito www.mamiclub.it nella sezione psicologi-famiglia

Centro Medico Monterosa (Via Monte Rosa, 3 Milano - MM Buonarroti)

La promozione è valida per i colloqui che avvengono nel mese della promozione ma anche per i colloqui che iniziano nel mese e proseguono oltre.

Informazioni MaMi Business

MaMi Business II Incontro,

21 aprile 2018 

Ore 10.00 - a13.00

presso Casa Stokke®, via Tortona angolo via Novi

Il secondo incontro del progetto promosso da MaMi Club per aiutare le mamme che hanno difficoltà a reintrodursi nel mondo del lavoro dopo la maternità o semplicemente vorrebbero intraprendere una nuova carriera.

PROGETTO FERTILITÀ'

Promozione presso Centro Medico Monterosa

(Via Monte Rosa, 3 Milano - MM Buonarroti) 

Consulto Psicologico 60,00 euro

Clicca qui per aggiungere un titolo

#LOPSICOLOGOTIAIUTA - emergenza Coronavirus

In questi momenti in cui eventi esterni eccezionali che si caratterizzano come un’emergenza sanitaria sociale irrompono così fortemente e bruscamente nelle nostre vite ci ritroviamo nella condizione di gestire i colpi e i contraccolpi di quanto accade; siamo costretti a rivedere, ridefinire e ri-organizzare le nostre vite, adattarci ad importanti restrizioni e vincoli che vengono imposti dall’altro, e far fronte ad allerte continue che oltre che reali e pratiche diventano allerte psicologiche, nel valore tanto intangibile quanto potente che queste hanno.

La situazione sociale che stiamo vivendo in queste settimane ci costringe dunque ad uno sforzo ulteriore verso noi stessi, uno sforzo volto in primo luogo a mantenere - nonostante i numerosi e disagevoli cambiamenti - un equilibrio pratico-logistico utile a gestire funzionalmente e positivamente le attività intra ed extra famigliari: lavoro (smartworking possibile/fattibile?), gestione della casa, gestione dei figli (in casa). Niente ora è più come la routine quotidiana precedentemente e accuratamente impostata.

In seconda battuta – ma anche in prima – lo sforzo cui siamo chiamati è teso a non perdere un assetto emotivo e psicologico di stabilità e sicurezza, che è messo a dura prova dal turbamento alla nostra quiete imposto dall’attuale status quo. Ci avvolge un clima fortemente allarmato, fuori e dentro le mura domestiche; fuori perché le persone non popolano più le strade e le persone che si avventurano sono perlopiù guardinghe, diffidenti, a disagio, con o senza mascherina, e, che lo ammettano o meno, il pensiero che qualcosa attorno a loro è diverso e alterato li accompagna. Dentro perché le fonti informative continue alla televisione non ci permettono di sottrarci a continui input di angoscia crescente. La nostra mente cerca allora di barcamenarsi in tutto questo e capire se e quanto deve alzare il livello di allerta personale e definire una condotta coerente a tale livello di allerta. Non sappiamo, in pratica, misurare il pericolo e tantomeno possiamo e riusciamo a definirlo e circoscriverlo. Ecco il nodo cruciale di questa situazione: il pericolo può essere ovunque e in chiunque, o magari no, e il pericolo è molto pericoloso, o forse no. Beh, difficile muoversi senza questi riferimenti, difficile mantenere un assetto stabile di fronte a tale instabilità e indefinitezza. Nell’attesa di capire, cosa si fa? Si vive facendo finta di nulla o ci si immobilizza per non rischiare?

Questa situazione sociale si inserisce poi nelle nostre vite noncurante delle condizioni già disturbanti che alcuni stavano vivendo; chi già si trovava a vivere un momento di difficoltà di qualsivoglia natura rischia, in questa ulteriore richiesta di extraordinary stress-management, di soccombere.

Le giornate sono appesantite da un particolare ed eccezionale carico tanto pratico quanto emotivo. Rimanendo su quest’ultimo, sono latenti ma ugualmente potenti e disturbanti le incognite legate a ciò che accade, a volte le chiamiamo paure, a volte dubbi che nascono da uno stato di rischio possibile, a tratti probabile, di qualcosa il cui esito è a volte definito a volte meno, e quel meno si insinua con forza nel nostro viscerale bisogno di sicurezza. La mente porta allora a ipotizzare scenari catastrofici, di pandemie universali incontrollate, che tuttavia svaniscono per lasciare lo spazio a pensieri e scenari certamente più banali, di poco conto e di carattere fin irrisorio, semplificazioni semplicistiche che tuttavia rispondono al nostro bisogno di ridimensionare e recuperare un controllo su ciò che accade: ci occorre, a un certo punto, una versione più rassicurante del mondo. Ci si trova a oscillare vertiginosamente tra i due estremi, faticando a trovare la misura e l’equilibrio con cui razionalmente pesare, interpretare e attribuire un valore a quei dati, numeri e teorie che provengono da ogni dove. Il nostro equilibrio emotivo segue questa oscillazione portandoci a vivere stati di maggior ansia, a tratti angoscia, preoccupazioni per il presente e il futuro, a momenti di maggior tranquillità, fiducia e serenità.

Come detto, chi già portava con sé uno stato di sofferenza personale prima di questa emergenza sanitaria si trova oggi in particolare difficoltà a fronte di un assetto che si presentava già come vulnerabile; in questi casi vanno allora sostenute e rafforzate le difese e le risorse rispetto agli effetti di questa sorta di tsunami che siamo chiamati a fronteggiare.

Di qui la necessità di mettere a fuoco l’importanza di rivolgersi - o di continuare a fare riferimento - ai professionisti psicologi e psicoterapeuti che sono le figure adatte a supportare la persona in queste fasi fortemente e particolarmente critiche.

Ad oggi Skype è lo strumento che meglio permette di continuare la cura psicologica sotto una forma sicura e protetta, lontana da sensazioni di disagio, diffidenza o paura che un contatto e un incontro vis a vis può ad oggi generare, più o meno consciamente.

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